Birrificio Sorrento & Friends 2017

Ciao Lucio...
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venerdì 30 aprile 2010

MINERVA...Ci siamo


Progettata, sperimentata e degustata finalmente  passa in produzione...
...il mese di maggio vedrà la prima cotta di Minerva Birra Artigianale Ambrata.
Sarà una Birra  che prediligerà i toni e le sensazioni del malto...ma non solo! 
Le prime bottiglie dovrebbero essere disponibili a giugno...non resta che aspettare!!!

...Fu proprio durante la sua prigionia che Sirentum apprese le primordiali tecniche per la produzione di una bevanda ottenuta dalla fermentazione di cereali. Al suo ritorno Sirentum offrì la bevanda alle Sirene portandole al Tempio...

mercoledì 20 gennaio 2010

La XIII fatica di Ercole...la Rifermentazione in bottiglia

Ammesso che sia andato tutto bene (la ricetta era stata ben calibrata, il luppolo era quello giusto, la degradazione degli amidi del malto in zuccheri si è svolta nel miglior modo possibile, quei "rompi" dei lieviti hanno deciso di fare un buon lavoro) arriva la "mazzata" finale...il tempo della rifermentazione in Bottiglia...già accussì fa paura!
Inutile dire che è una pratica prettamente utilizzata nella produzione di Birra Artigianale. Solo se si fa la scelta commerciale della qualità , del prodotto esclusivo, si ci può permettere di tenere la Birra, a temperatura controllata, ferma in magazzino per almeno 3 settimane. per aspettare una carbonazione naturale...altrimenti si è solo dei pazzi scatenati.
La tecnica della rifermentazione in bottiglia è molto simile al méthode Champenoise o metodo classico utilizzato nella produzione degli spumanti. In pratica si riattivano i lieviti ancora in sospensione aggiungendo dello zucchero e/o del lievito fresco al momento dell'imbottigliamento. Preso lo "zabaione" i lieviti si rimetteranno al lavoro consumando l'ossigeno ancora presente nella bottiglia, con conseguente maggior durata del prodotto, e producendo anidride carbonica che darà vita alle nostre amate bollicine. La rifermentazione permette la creazione di altri esteri, quindi sapori più o meno forti ed in evoluzione. E' importante regolare la termperatura in base alle varie fasi evolutive del lievito per questo motivo si applica un manometro alle bottiglie (vedi foto) per capire cosa sta accadendo al loro interno. La differenza sostanziale tra la rifermentazione della Birra e quella degli Spumanti è che in questi ultimi vengono quasi completamente elimitati tenendo la bottiglia a testa in giù e ruotandola periodicamente (Rémuage), raccogliendo così i sedimenti nella bidule (piccolo contenitore posto sotto al tappo a corona), al momento opportuno si toglierà il tappo a corona ostituendolo con uno di sughero. Nella Birra ciò non avviene in quanto i lieviti non sono così numerosi (in numero di cellule) e tenaci da creare problemi al prodotto anzi il lieve sedimento sul fondo contribuisce alla caratterizzazione del prodotto. Alla rifermentazione è l'ora di cambiarsi la settima camicia...sudata!

domenica 10 gennaio 2010

Le ricette...son come fiori!

Nei nostri post spesso abbiamo fatto riferimento a "ricette da sperimentare o produrre" ed ovviamente in qualcuno è sorto spontaneo chiedere come nasce sta benedetta ricetta?
Nel nostro caso vi è una prima fase in cui le ricette un po' nascono come le canzoni di Vasco Rossi:
"...Ma le canzoni son come i fiori
Nascon da sole sono come i sogni
E a noi non resta che
scrivere in fretta
Perché poi svaniscono e non si trovano più"

...ma senza scadere troppo nel poetico in una seconda fase vengono analizzate a tavolino a seconda degli obiettivi che si vogliono raggiungere.
Ci spieghiamo meglio!

Come in tutte le cose in cui c'è passione tutto nasce da un input che generalmente chiamiamo "ispirazione": un particolare colore, un suono suadente ecc.
Nel nostro caso l'input generalmente proviene da un frutto particolare, da un fiore profumato, da una spezia piuttosto che da un miele e così via. Ormai sono anni che mettiamo il naso in bicchieri di birra, in sacchi di malto e in barattoli pieno di luppolo, ciò ha reso possibile che per noi è relativamente semplice stabilire se un sapore o un profumo sono abbinabili ad un particolare tipo di malto piuttosto che un altro, ad una birra chiara piuttosto che scura ecc. ecc. In sintesi ogni qualvolta qualcosa di commestibile ci colpisce, bene o male riusciamo a capire se può essere utilizzata nella birra e più o meno anche in che tipo di birra.
Fin qui tutto sembra semplice e romantico! Poi viene il "bello". Prima di tutto bisogna capire se la spezia, il frutto o qualsiasi altra cosa si voglia utilizzare contenga sostanze che possano in qualche modo pregiudicare la riuscita della birra: es. sostanze oleose che renderebbero la birra totalmente priva di schiuma. Superato il primo esame si decide in che tipo o stile di birra utilizzarlo. A questo punto viene la parte che preferisco: stabiliti i luppoli, le spezie, i malti ecc. si mette tutto insieme e si prova il bouquet dei profumi e dei sapori. Variando le quantità e le qualità degli ingredienti ovviamente cambiano i bouquet. Trovato quello che piace si costruisce la birra a seconda del target a cui dovrà rivolgersi...ma il marketing lo lasciamo ai professori universitari!
Ora la ricetta è pronta resta da stabile quale lievito utilizzare e se il bouquet si ripete a "Birra finita". Ma a queste domande si può rispondere solo con la pratica, e allora via a fare birra, aspettare un mese e mezzo, assaggiare il risultato e ...ripetere tutto dal principio fino ad attenere il risultato voluto...in una parola si sperimenta la ricetta!
Ovviamente questo è il nostro personalissimo modo di fare birra, ogni birraio ha il proprio.
Fatta la Birra non resta che fare gli Italiani...che la bevono, e noi ci stiamo provando!